L’interesse della testata giornalistica Nazionale “La Repubblica” a questo organo e alla singolare donazione si è dimostrato con la pubblicazione di un articolo, scritto dal giornalista Simone Mosca, che riteniamo opportuno riproporre in questa sede.
Da parte nostra abbiamo registrato in video e in audio il singolare e interessante concerto di inaugurazione che potrete visualizzare nel breve filmato sottostante.
Video con animazioni 3D realizzato in cooperazione da GrandOrgano e Corno Organs. Dopo una breve storia della ditta Fratelli Aletti di Monza, descrive lo sconosciuto Brevetto Aletti N° 42632, ratificato nel 1896 e fortunatamente rintracciato a Roma presso l’Archivio Centrale di Stato.
Il brevetto è relativo all’ ”apparato pneumatico Aletti per il funzionamento dei registri dell’organo o Somiere pneumatico Aletti” così come recita testualmente la scrittura allora depositata nei Regi uffici preposti.
Figura 1 – Il carica accumulatori descritto nell’articolo a lavori di restauro ultimati.
In questo articolo tratterò il restauro di un carica accumulatori (che sono erroneamente confusi con le batterie) per organi a canne (Vedi Fig.1) davvero molto particolare e anche molto raro. Anticipo da subito che l’apparecchio mi è stato ceduto da un carissimo amico nonché organaro modenese; sicuramente molti di voi lo conosceranno; la persona a cui mi sto riferendo è Alessandro Giacobazzi (Vedi Fig.2).
L’idea di produrre un filmato completo che mostrasse le principali operazioni di restauro di un organo a canne che comprendesse anche il relativo restauro della cassa è sempre stato nelle nostre aspettative. Aggiungo anche che le effettive difficoltà, riscontrate in autorizzazioni e procedure di tipo burocratico-ministeriale, per quanto riguarda il restauro di organi storici posto sotto il vincolo di tutela, nel nostro Paese si è rivelata il più grande ostacolo da superare.
L’anello di congiunzione fra l’arte organaria del passato e l’arte organaria del presente.
I fenomeni elettrici e la storia dell’elettricità sono da sempre stati una mia grande passione che tutt’ora prosegue con un sempre maggiore interesse rivolto a questo campo tecnologico.
Parallelamente alla citata passione elettrica convive con lo stesso interesse e lo stesso ardore l’altra mia grande passione: quella per gli organi a canne.
Mio padre e tutta la mia famiglia sono infatti dediti da sempre a quest’arte tecnologico-musicale le cui conoscenze tecnico-pratiche provengono per una considerevole parte, dalla secolare ditta Aletti di Monza in cui mio padre Alessandro Corno (22 agosto 1926 – 19 marzo 2017) vi ha lavorato. (Vedi Fig.1)
Figura 1 – Alessandro Corno al lavoro nel suo laboratorio verso gli anni ’80 del secolo scorso.
Molti di voi si chiederanno quale nesso abbiano l’elettricità con gli organi a canne. Vi posso assicurare che se avrete la pazienza e l’interesse di leggere questa mia ricerca storica ve ne renderete conto personalmente.
La ditta Fratelli Aletti di Monza nacque nel lontano 1849 e, non riuscendosi a risollevare dopo il secondo conflitto mondiale, chiuse i battenti alla fine di Dicembre del 1947 dopo quasi un secolo di attività. (Vedi Fig.2 e Fig.3)