
Caro Serafino,
in queste settimane sono finalmente riuscito a terminare il tuo libro sulla storia del Brevetto Aletti. Vidi per la prima volta a Marzaglia, senza ancora conoscerti, i prototipi dell’organo che esponevi sul tuo banco, perdendo poi nella confusione di quella giornata i tuoi riferimenti. Ho ripensato spesso, con rammarico, alle poche note che ci scambiammo quel giorno sulla tua esperienza.
La fortuna ( e la vita associativa) ci hanno ricondotto a Villa Griffone questa primavera dove ho potuto invece chiedere lumi ed approfondire l’argomento. Hai fatto, te lo confermo, un lavoro incredibile nella ricerca e nella ricostruzione di un’idea che trovo tutt’oggi meravigliosa.
Il tuo libro da ragione di un’intuizione e di una ricerca progettuale che mi affascina e che è sfociata in un oggetto fantastico, che senza il tuo lavoro sarebbe caduto nell’oblio. Ciò che mi stupisce maggiormente è la fittissima parte documentale e la sua approfondita analisi, che ti ha permesso di ricostruire una storia umana ed imprenditoriale bellissima. Ripercorrere gli eventi di questa gloriosa ditta e le intuizioni del suo fondatore ha rappresentato, per me, un avvincente viaggio nella tecnologia e nella scienza.
Grazie ancora e ad maiora. Bravo!
Davide
Davide Vercelli, titolare dello studio di design “Davide Vercelli Studio” in Via F.lli Varalli a Varallo (VC)