Le pile in piazza!

Le pile Leclanchè trovate in piazza Duomo a MilanoIl racconto del fortunato e casuale ritrovamento di 4 pile Leclanchè (fine ‘800 / inizi ‘900), avvenuto una mattina del 2000 a Milano in piazza del Duomo, accanto a un contenitore per la raccolta differenziata del vetro.


Ho letto sul N°4 del Bollettino Notiziario AIRE di luglio 2000 l’interessante articolo del Prof. Fausto Casi sul socio fondatore Sig. Franco Govoni e della sua collezione di pile.

A tale proposito guardate un po’ cosa ho scovato, casualmente, vicino al contenitore per il recupero del vetro.

Sembra proprio impossibile, eppure queste vecchie batterie (Vedi fig.1) le ho proprio trovate nella città più industriale e modernizzata d’Italia; Milano, la cosa che più fa stupore è l’averle trovate in piazza Duomo, in un cartone, vicino al contenitore per la raccolta differenziata del vetro!

pile Leclanchè trovate a Milano
fig.1 Le quattro pile “Leclanchè” rinvenute in piazza Duomo a Milano nell’anno 2000.

Il mio lavoro mi porta spesso a girare per le vie del centro storico e, una mattina presto, mi trovavo a passare proprio per la piazza del Duomo quando, gettando l’occhio su di un cartone, intravidi dei vecchi fili di rame che uscivano scombinatamente dalla scatola. Incuriosito, aprii con le dovute cautele (non si sa mai!), il cartone, scoprendo quattro dischi di porcellana con le scritte MEDIOLANUM (Vedi fig.2) e con un morsetto in testa; scambiandoli per condensatori di alta tensione, pensai: “mah ora buttano anche la porcellana nel vetro!” Abbandonai lì il cartoccio e me ne andai per le mie faccende.

fig.2 Il coperchio di porcellana con la scritta MEDIOLANUM in rilievo.
fig.2 Il coperchio di porcellana con la scritta MEDIOLANUM in rilievo.

Strada facendo però pensavo: “Che strano! Chissà che tipo di condensatori sono……..un contenitore con quattro fili collegati in parallelo e l’altro polo………a massa? Ma no, condensatori di alta tensione con un polo a massa? Impossibile! Ma allora vuoi vedere che ………” Alla pensata del “che”, tornai subito indietro, per scoprire se le parole “sono antiche batterie” andavano aggiunte al “vuoi vedere che”!

Infatti, osservando meglio dentro la scatola, sotto a quello che sembrava un isolatore, c’era un contenitore di vetro (ecco perché erano state depositate nel vetro!) per la soluzione acida, circondata da una lastra probabilmente di zinco.

Quello che sembrava un isolatore (la porcellana) è in realtà solo il coperchio di guida, con al centro il polo positivo (anodo), costituito, come si vede chiaramente nella fig.3, da un cilindro avvolto nella tela e legato con dello spago a mo’ di salame.

Le pile Leclanchè trovate in piazza Duomo a Milano
fig.3 Le parti interne di una batteria. A sinistra: il “sacchetto” legato con lo spago che contiene il depolarizzatore. Sulla destra: la lastra di zinco.
Georges Leclanchè
fig.4 L’ingegnere telegrafico Georges Leclanchè (1839-1882).

Le perline di materiale isolante, cucite nella legatura, servivano per distanziare il sacchetto dal catodo. Le quattro pile rinvenute in piazza Duomo appartengono al tipo cosiddetto di “Leclanchè” e sono state ideate dall’omonimo ingegnere in telegrafia Georges Leclanchè (1839-1882) nel lontano 1866 (Vedi fig.4). Queste pile erano molto in voga agli inizi del 1900 e rappresentano una versione detta “a sacchetto” a motivo del sacchetto che conteneva il depolarizzatore (biossido di manganese).

Sono veramente stato fortunato a ritrovare delle batterie di fine ‘800 in un luogo così inaspettato e così, quando mi sono reso conto dell’importante ritrovamento, ho subito recuperato la scatola ed il relativo contenuto, salvando le antiche pile da una distruzione certa.


La notizia del ritrovamento è stata pubblicata sulla rivista dell’AIRE n°1/2001 a firma di Franco Soresini.